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2．Il Palazzo Imperiale 故宫 Il Palazzo Imperiale conosciuto come la Città Proibita Purpurea, fu la residenza degli imperatori delle dinastie Ming e Qing. Era chiamata così in quanto l’accesso era proibito alla gente comune e la residenza terrena dell’imperatore, figlio del cielo, doveva ricordare il nome della Stella Polare, cioè la Costellazione Luminosa Purpurea. La costruzione del Palazzo Imperiale richiese 14 anni di lavoro e fu terminata nel 1420. Nell’anno seguente, l’imperatore Yong Le della dinastia Ming trasferì la capitale da Nanchino a Pechino. Alla sua costruzione furono impegnati più di 100.000 artigiani e un milione di lavoratori civili e militari. Da allora 24 imperatori, fra cui 14 dei Ming e 10 dei Qing, vivevano qui nella lussuria e godevano di potere supremo. Solo per la dinastia Ming è documentata la presenza di 9.000 damigelle d’onore e cortigiane e 100.000 eunuchi. L’ultima dinastia feudale cinese fu rovesciata nel 1911, però l’imperatore destituito Pu Yi rimase ancora nella parte privata del Palazzo Imperiale, dove trascorse il resto della sua infanzia in straordinario isolamento. Nel 1924 l’imperatore deposto Pu Yi fi cacciato via dalla Città Proibita, e l’anno dopo tutto il complesso fu convertito in un museo aperto al pubblico. Il Palazzi Imperiale situato nel cuore della città, copre un’area complessiva di 72 ettari, cioè 720.000 mq ed è circondato da un muro di cinta alto 10 metri e fiancheggiato da un fossato largo 52 metri. Ad ogni angolo del muro si erge una torre elaborata. E’ un insieme di edifici che comprendono più di 9.000 vani e rappresenta il più vasto complesso di costruzioni antiche della Cina. Non ha niente a che vedere con i palazzi reali dei paesi occidentali ma è proprio una città in miniatura. La Città Proibita costituisce l’esempio più perfetto di architettura classica cinese, perché la maestosità, la semplicità, l’imponenza e la varietà vi coesistono in perfetta armonia. Nel corso di oltre 490 anni, numerosi padiglioni f